How to have sex

di Erminio Fischetti

Sesso, malinconia e libertà, ma, come il poeta insegna, è l’attesa del dì di festa ciò che dà maggior piacere, perché alle aspettative si addice il destino di rimanere deluse: Creta brilla di sole, le brume inglesi e gli esami, che non finiscono mai, sono alle spalle, con tutto quel che ne consegue, e c’è fretta di crescere, di sentirsi vive, di mordere come una mela succosa, ma che dietro l’aspetto scintillante nasconde un retrogusto velenoso, l’esistenza. Corpi, esposti e sovraesposti, e lo spasmodico desiderio di riempire il vuoto che si ha dentro: passato dalla festa del cinema di Roma e da tante kermesse internazionali con successo, ha fatto clamore e ha ottenuto importanti riconoscimenti in patria e non solo; How to have sex conquista per la tecnica, la scrittura e le interpretazioni, ricorda altri brillanti esordi – Aftersun su tutti – e affronta non credibile ma anche delicata schiettezza l’età acerba e difficile dell’adolescenza e il tema del consenso. In sala dal 1° febbraio per la sempre meritoria Teodora e poi anche su MUBI, altro prezioso catalogo di bellezza autoriale, è un coming of age che non si può perdere.

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